Dopo un pasto abbondante è possibile soffrire di acidità di stomaco, gonfiore e bruciore. Per risolvere questo fastidio si può ricorrere a farmaci antiacidi. Essi sono farmaci da banco a base di idrossido di alluminio o magnesio, oppure carbonato di calcio o bicarbonato di sodio.
Le cause di questo disturbo possono essere legate a pasti abbondanti ricchi di grassi, un’alimentazione squilibrata, gravidanza, stress o l’uso di determinati farmaci.
Cosa sono i farmaci antiacidi
I farmaci antiacidi agiscono localmente senza intaccare la secrezione di acidi dello stomaco. Agiscono rapidamente e danno sollievo immediato ma servono a contrastare solo temporaneamente il problema senza risolverne le cause.
Per curare la malattia legata a questo disturbo come il reflusso gastroesofageo, la gastrite o l’ulcera peptica è necessario seguire una dieta mirata e prescritta dal medico. La prescrizione è a base di farmaci antagonisti del recettore H2 dell’istamina come la ranitidina e la famotidina, e gli inibitori di pompa protonica.
I farmaci antiacidi sono disponibili sotto forma di capsule, granulato o liquido. L’ultima composizione ha un’azione più rapida perché si distribuisce uniformemente sulle pareti dello stomaco. I farmaci possono essere assunti al momento del bisogno, prima o durante i pasti o la sera prima di andare a dormire. Per aver un’efficacia maggiore è consigliabile assumer gli antiacidi almeno un’ora dopo aver concluso i pasti perché il cibo ingerito rallenta l’azione di svuotamento dello stomaco e i farmaci permangono più a lungo.
Gli antiacidi devono essere presi per un breve periodo di tempo e massimo per due settimane consecutive. Se si prolunga l’assunzione si può verificare l’acidità di riflesso, ovvero una sovrapproduzione di acido cloridrico aggravando il disturbo.
Nonostante l’acidità di stomaco sia un problema comune è sempre consigliato rivolgersi al medico o al farmacista prima di assumere medicinali.