La luce solare è la fonte principale di vitamina D. Anche in inverno è tuttavia necessario assumerla regolarmente mangiando determinati cibi o assumendo degli integratori specifici. Si tratta, infatti, di una sostanza indispensabile nella prevenzione di malattie respiratorie e scheletriche.
Produce infatti calcio e fosfato, due minerali indispensabili per il benessere dell’apparato scheletrico e per la prevenzione dell’osteoporosi. Oltretutto la vitamina D aiuta il sistema immunitario a mantenere le sue funzioni e a rimanere forte. La sua presenza nel sangue, inoltre, favorisce la formazione di globuli bianchi in caso di infezioni alle vie respiratorie.
Come assumere la vitamina D attraverso l’alimentazione
Durante la stagione invernale il sole cede il passo alle nuvole ed alle pioggie. Ecco quindi che ricorrono in aiuto degli alimenti che sono particolarmente ricchi di vitamina D come il pesce ed in particolare le aringhe, le spigole, le alici, gli sbombri e le triglie. Ne contengono un’alta percentuale anche i funghi, le uova, il latte ed i formaggi e le verdure a foglia verde.
I sintomi della carenza ed il ricorso agli integratori
La carenza di vitamina D generalmente non ha dei sintomi particolari. Nei casi più gravi può però sfociare in dolori muscolari cronici. I suoi livelli possono essere verificati esclusivamente attraverso l’esame del sangue e, su indicazione medica, può rendersi necessaria un’integrazione.
Per il suo trattamento sono disponibili in commercio numerosi prodotti. Di solito è consigliabile assumere circa cinquantamila-centomila unità al mese di Colecalciferolo in olio per via orale, frazionate in dosi settimanali o quotidiane.
Un altro prodotto frequentemente utilizzato dai pazienti in carenza di vitamina D è è il Calcifediolo in gocce o capsule molli. Entrambi sono farmaci che si assorbono meglio se assunti insieme al cibo o comunque a stomaco pieno. Prima di assumere un’integrazione è tuttavia sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico.